• HomeHome
  • Rivista "Lettera"Rivista "Lettera"
  • DipartimentiDipartimenti
    • Confino PoliticoConfino Politico
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • ArcheologiaArcheologia
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • StoriaStoria
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • EmigrazioniEmigrazioni
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • GeologiaGeologia
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • NaturaNatura
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • TradizioniTradizioni
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • ToponomasticaToponomastica
      • Fototeca
      • Bibliografia
    • Altri ArgomentiAltri Argomenti
      • Fototeca
      • Bibliografia
  • ArchiviArchivi
    • Fototeca
    • Emeroteca
    • Cartografia
    • Cartofilia postale
    • Documenti
    • Filmati
    • Bibliografia
  • AttivitàAttività
    • Ricerche
    • Didattica
    • Stampe
    • Marcofilia
    • I Nostri Libri
    • Conferenze
    • Visite Guidate
    • Le nostre cartoline
    • Appuntamenti
  • MostreMostre
  • ContattiContatti
Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Cartografia Isola di Ustica

Il centro abitato nel catasto borbonico, 1852

Il centro abitato nel catasto borbonico, 1852

La mappa è stata realizzata nel 1852 per l’impianto del catasto del regno ordinato nel 1810 da Ferdinando II. Il centro abitato appare edificato anche nell’espansione del rione Borgo e nelle case dei pescatori a cornice della Cala Santa Maria, distrutte nel 1960. Vi sono riportati tutti i toponimi delle vie e piazze. (AV)

Cfr. Caruso Enrico e Nobili Alessandra [a cura],  Le mappe del catasto borbonico di Sicilia Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Assessorato Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione Regione Siciliana, Palermo 2001

(CAR_005)

La prima mappa catastale di Ustica 1852

La prima mappa catastale di Ustica 1852

È stata realizzata nel 1852 dal Controloro delle Contribuzioni Dirette Giuseppe Malleo nel quadro dei rilievi per l’impianto del catasto dei terreni del regno ordinato nel 1810 da Ferdinando II. Vi è fedelmente riportato il sistema viario e il corretto orientamento dei terreni assegnati ai coloni; vi sono segnalati i gorghi e le zone destinate a uso civico per il pascolo o per il legnatico. La mappa contiene i toponimi delle contrade e delle insenature sulla costa. (AV)

Cfr. Caruso Enrico e Nobili Alessandra [a cura],  Le mappe del catasto borbonico di Sicilia Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Assessorato Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione Regione Siciliana, Palermo 2001

Cfr. Barraco M.G, La prima mappa catastale di Ustica , in «Lettera» n. 30.31 p. 64

(CAR_004)

La Sicilia: Rappresentazione Prospettica, Seconda Metà XVI sec

La Sicilia: Rappresentazione Prospettica, Seconda Metà XVI sec

 Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit, sed diam nonummy nibh euismod tincidunt ut laoreet dolore magna aliquam erat volutpat. Ut wisi enim ad minim veniam, quis

De Italia Siciliae Insulae

De Italia Siciliae Insulae

 

Isola di Ustica, 1823, Smyth

Isola di Ustica, 1823, Smyth

La carta è stata realizzata dal cap. William Henry Smyth (1788-1865) della Royal Navy; l’incisione è di J. Walker. Pubblicata nel 1824, è la prima carta realizzata con criteri scientifici che raccoglie informazioni sulle coste della Sicilia e delle sue isole minori, sui fondali nelle immediate vicinanze nonché notizie sull’entroterra e usi e costumi degli abitanti. La carta riporta numerosi toponimi e segnala anche le tre secche frequentate dai corallari, Banco Apollo, Banco Diana e Banco Giunone. L’incisore cede alla vanità è denomina Walker’s Rocks quella che oggi viene individuata col toponimo Secca della Colombaia. La carta è corredata da una bella incisione della cala Santa Maria e dalla riproduzione avanti/retro di una medaglia ritrovata dallo Smyth sull’isola. (AV)

Cfr. Smyth William Henry Capt R.N., Memoir descriptive of the resources, inhabitants, and hidrography of Sicily and its islands, London 1824, pp. 279-281

Cfr. Smyth William Henry Capt R.N., La Sicilia e le sue Isole, ristampa in lingua italiana a cura di Salvatore Mozzarella, Ed. Linee d’arte Giada s.r.l., Palermo, 1999. pp 271-273

Cfr. Russo Michele, Memoria sull’isola di Ustica (1810) in «Effemeridi Siciliane», L. Pedone Lauriel Ed., Palermo 1875, p. 113

(CAR_003)

Siciliae Vetris Typus incisore Abraham Ortelius, Amsterdam 1584

Siciliae Vetris Typus incisore Abraham Ortelius, Amsterdam 1584

 

Pianta centro abitato 1770

Pianta centro abitato 1770

Il titolo, Porsione di piano dell’Isola di Ustica in cui si dimostra la nuova Abbitazzione ultimamente situata immediata alla Cala di Sta Maria, definisce il documento, unitamente alla carta dell’isola 1770, come allegato al piano di ripopolamento dell’isola. In esso viene descritto dettagliatamente la progettazione del centro abitato; nella legenda alcune strutture vengono indicate come già edificate, altre in corso di realizzazione. (AV)

(CAR_002)

Pianta di Ustica 1770

Pianta di Ustica 1770

La carta è stata rinvenuta nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Il documento datato 1770 ha il titoloPianta dell’isola di Ustica in cui dimostra la nuova abitazione ed altre fabbriche che è esplicativo della sua funzione di corredo del progetto di colonizzazione dell’isola avviato da Ferdinando di Borbone nel 1763. Anche se non è firmato è da attribuire ai gruppo di ingegneri guidati dall’Ingegnere Militare Emanuele Valenzuola che curarono gli aspetti tecnici connessi alla colonizzazione dell’isola. Il documento è di grande interesse perché illustra l’isola nello stato in cui era prima che si realizzassero gli edifici di interesse pubblico e l’impianto del nuovo centro abitato. V sono segnate, infatti, il sistema viario, le postazioni di Guardia di Mezzo, le antiche sepolture e le abitazioni della Falconiera, i resti del centro medievale delle Case vecchie, le cisterne pubbliche e i gorghi. L’annotazione «Si debbono fabbricare tre guardiole capaci di 6 persone alli luoghi segnati K. N. D. dove si fa senza ricovero presentemente la scoperta e guardia, dalle quali dipende la custodia e difesa dell’Isola» conferma il programma di costruzione delle opere di difesa dell’isola. La carta, inoltre, riporta numerosi toponimi tra cui i seguenti ancora oggi in uso: spiaggia di S. Maria, Falconiera, spiaggia di Ciaconi, Spiaggia palombaro, scolio [sic] del Medico, spiaggia di Spalmatore, punta dell’Arpa, cala di S. Paolo, Guardia Grande, Guardia del Turco. Altra carta annessa descrive il centro abitato. (AV)

(CAR_001)

Carta amministrativa e Statistica della Provincia di Palermo Regno delle Due Sicilie, di B. Marzolla, Napoli 1853

Carta amministrativa e Statistica della Provincia di Palermo Regno delle Due Sicilie, di B. Marzolla, Napoli 1853

La carta è arricchita da informazioni amministrative, sulla storia e sull’economia  della provincia. A Ustica è dedicata la seguente nota: «L’isoletta di Ustica è formata di lave basaltiche e scoriacee e di tufo basaltico e calcareo, ha due montagne, di cui la più alta, cioè quella sita a Tramontana, elevasi a 1280 p.mi sul liv. del mare. Trovansi nell’isoltta varie grotte curiose curiose e sorgenti di acque minerali. Il suolo vi è fertile. Uno dei rami d’industria degli abitanti e la pesca del corallo nelle vicinanze dell’isoletta».  Nella parte generale l’isola è inclusa nel Distretto di Palermo, Circondario di Castellamare, è dogana di 3a classe conta 3.548 abitanti. La carta riporta alcuni toponimi e segnala con molta evidenza il Banco Apollo di corallo, il Banco Diana, il Banco Giunone di corallo, mentre la secca della Colombaia è indicata col toponimo Rocce del Guardiano. (AV)

(CAR_006)

View of the Town of St Maria e carta di Ustica Incisore J. Walker, 1815

View of the Town of St Maria e carta di Ustica Incisore J. Walker, 1815

 

‹ ›
  • Fototeca
  • Emeroteca
  • Cartografia
  • Cartofilia postale
  • Documenti
  • Filmati
  • Bibliografia

News

  •  Due progetti per Centro Studi di Ustica e le loro possibili ricadute

     Due progetti per Centro Studi di Ustica e le loro possibili ricadute

     Due progetti per Centro Studi di Ustica e le loro possibili ricadute

    La collaborazione del Centro Studi Ustica con l’Università di Bath nel progetto Colonial Memories: Remembering Libyan Deportations from the Italian Borderscape e l’adesione all’iniziativa promossa dall’ ANPPIA per la costituzione di una Rete Isole di confino rappresentano un importante riconoscimento dell’attività di ricerca e divulgazione svolta nella nostra isola per la valorizzazione del suo patrimonio naturalistico e culturale.

    Nel primo caso, si tratta di un progetto transnazionale che coinvolge anche altre associazioni omologhe operanti nelle sedi di deportazione, in Italia, di popolazione africana a dominazione ottomana, in seguito alla guerra di conquista coloniale della Libia da parte del nostro Paese nel 1911legata alle ideologie nazionalistiche e imperialistiche del tempo. Il lavoro di ricerca e di elaborazione dei materiali documentari si concretizzerà nella realizzazione di laboratori di studio nelle scuole inglesi con il supporto di strumenti audiovisivi on line, sul tema della memoria coloniale in una prospettiva transnazionale. L’analisi dei contenuti del percorso si presteranno per una riflessione sul passato coloniale dei diversi paesi europei e sulla persistenza nelle rispettive società contemporanee di politiche sociali e culturali di censura, rimozione ed oblio a fronte di responsabilità storiche che necessiterebbero una più matura consapevolezza.

    Nel secondo caso, le attività di ricerca e di documentazione prevedono una sinergia con le altre isole del confino, le cui popolazioni per più di due secoli hanno convissuto con tutte le categorie del confino politico e comune previste dagli ordinamenti giudiziari borbonici e unitari, anche repubblicani (relegazione, domicilio coatto, deportazione, confino di polizia internamento soggiorno obbligato). Allo stato attuale, sia per opera di associazioni culturali locali o grazie all’impegno di singoli cittadini, esiste nelle isole del confino una valida attività di studio e di documentazione, che, nel suo complesso, non trafora, tuttavia, certe difficoltà per una fruizione e una consapevolezza più diffusedella consistente realtà repressivo-confinaria che ha attraversato sia l’ Italia preunitaria che unitaria.

    Restituire, attraverso i due progetti già in essere, una visione più ampia e organica di questa parte di storia locale e nazionale, finora limitata agli studiosi o comunque a un pubblico non esteso, appare un’ opportunità da non perdere: soprattutto se potranno aggiungere un tassello al mosaico della conoscenza del travagliato percorso che, a partire da quegli‘scomodi’ uomini e donne del dissenso,ha posto le basi ideali nei luoghi del confino, delle carceri, dell’esilio e, in continuità, nella lotta armata della Resistenza dei valori fondativi della Costituzione repubblicana e, con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi dal luogo di detenzione di Ventotene, dell’ideazione di un continente europeo unificato (“Il Manifesto di Ventotene”).

    Compito non facile quello a cui i Centri Studi delle isole del confino sono chiamati e che richiederebbero un coinvolgimento anche delle comunità interessate e delle rispettive istituzioni, soprattutto se si volesse considerare che un riconoscimento in campo nazionale di queste località come “luoghi della memoria” potrebbe ampliare un’offerta turistica qualificata anche in campo culturale a fronte di visitatori con aspettative più esigenti. In realtà come Ventotene e Ponza, ad esempio, si possono già registrare riscontri significativi. Non mancano certamente a Ustica importanti risorse da valorizzare.

    Massimo Caserta

Mostre

  • Le Carte della Sicilia

    Mostra sulla cartografia antica della Sicilia

     

    Le Carte della Sicilia

    In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome. 

    La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici. 

    La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.

    La raffinata mostra  La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.

     

    Per approfondimenti leggere l'articolo:
    * La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri, in “Lettera” n. 28-29 gennaio-agosto 2007.

    MO Sicilia di carta 1

    MO Sicilia di carta 2

    MO Sicilia di carta 4

    MO Sicilia di carta 5

  • Confino Politico
  • Fototeca
  • Toponomastica
  • Il Centro StudiIl Centro Studi
  • SedeSede
  • StatutoStatuto
  • OrganiOrgani
  • AssociarsiAssociarsi
  • Collaboriamo conCollaboriamo con
  • Come CollaborareCome Collaborare
  • SHOP LibroSHOP Libro
  • NewsNews
  • CookieCookie
  • PrivacyPrivacy

Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica | Associaizone Culturale
C.F. 97134060827 - P.IVA IT05257290824
Cortile Calderaro, 1 - Palermo

Copyright © 2025 Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Tutti i diritti riservati. Realizzato da Visioni - We Network strategie per il web marketing e new media company.

TPL_PROTOSTAR_BACKTOTOP