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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Bibliografia Confino Politico

bibliografia confino politico

bibliografia confino politico

Ailara Vito, Un toponimo: Cimitero degli arabi, atti del primo convegno su Gli esiliati libici nel periodo coloniale (Tremiti 28-29 ott 2000), ISIAO –Centro libico per gli studi storici, RAilara Vito, Un toponimo: Cimitero degli arabi, atti del primo convegno su Gli esiliati libici nel periodo coloniale (Tremiti 28-29 ott 2000), ISIAO –Centro libico per gli studi storici, Romma 2005, pp. 163-165

Fiori Giuseppe, Casa Rosselli Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria, Einaudi, Treviso, 1999

Bauer Riccardo, Quello che ho fatto trent'anni di lotte e di ricordi,Laterza, Bari, 1987

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Egeo, Ttripoli, Bengasi, Etiopia e indici, ed. La Pietra, Milano 1883,  vol. IV

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Emilia Romagna, Molise, ed. La Pietra, Milano 1883,  vol. III

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Valdaosta, Lombardia, ed. La Pietra, Milano 1983,  vol.I

Misuri Alfredo,Ad bestias! (Memorie d’un perseguitato), Edizioni delle Catacombe, Roma durante l’occupazione tedesca, 1944

Scalarini Giuseppe, Le mie isole, Franco Angeli, Milano, 1992

Scalarini G. 1992

Scalarini G. 1992

Scalarini Giuseppe, Le mie isole, Franco Angeli, Milano, 1992

Fiori G., 1999

Fiori G., 1999

Fiori Giuseppe, Casa Rosselli Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria, Einaudi, Treviso, 1999

Bauer R., 1987

Bauer R., 1987

Bauer Riccardo, Quello che ho fatto trent'anni di lotte e di ricordi, Laterza, Bari, 1987

Misuri A., 1944

Misuri A., 1944

Misuri Alfredo, Ad bestias! (Memorie d’un perseguitato), Edizioni delle Catacombe, Roma durante l’occupazione tedesca, 1944

Dal Pont A., Carolini S., 1983 c

Dal Pont A., Carolini S., 1983 c

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Emilia Romagna, Molise, ed. La Pietra, Milano 1883,  vol. III

Dal Pont A., Carolini S., 1983 d

Dal Pont A., Carolini S., 1983 d

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Egeo, Ttripoli, Bengasi, Etiopia e indici, ed. La Pietra, Milano 1883,  vol. IV

Dal Pont A., Carolini S., 1983 a

Dal Pont A., Carolini S., 1983 a

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Valdaosta, Lombardia, ed. La Pietra, Milano 1983,  vol.I

Dal Pont A., Carolini S., 1983 b

Dal Pont A., Carolini S., 1983 b

Dal Pont Adriano, Carolini Simonetta, L'Italia al confino 1926 – 1943, ordinanze di assegnazione confino, Trentino, Liguria, ed. La Pietra, Milano 1883,  vol. II

Ailara Vito, 2005

Ailara Vito, 2005

Ailara Vito, Un toponimo: Cimitero degli arabi, atti del primo convegno su Gli esiliati libici nel periodo coloniale (Tremiti 28-29 ott 2000), ISIAO –Centro libico per gli studi storici, RAilara Vito, Un toponimo: Cimitero degli arabi, atti del primo convegno su Gli esiliati libici nel periodo coloniale (Tremiti 28-29 ott 2000), ISIAO –Centro libico per gli studi storici, Roma 2005, pp.163-165oma 2005, pp.163-165

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News

  • Programma 16-31 agosto 2015

    Programma 16-31 agosto 2015

    Programma 16-31 agosto 2015

    17 agosto 2015

    Assemblea dei soci: Prima convocazione h. 17.30; Seconda convocazione h. 18.00. Auditorium comunale.

    19 agosto h. 21.30

    The Wildest!Omaggio a Louis Prima, Concerto jazz del Thrinax Quintet. Introduzione del prof. Gigi Razete, docente di Storia del Jazz e Storia della Popular Music,  ‎Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. Ingresso libero. 

    Auditorium comunale

    Coordinamento Carmela Leone e Giulio Calderaro

    23 agosto h. 17,00-22,00

    200° insediamento primo parroco usticese Piazza Umberto I.

    Annullo Postale speciale e presentazione cartolina celebrativa.

    Coordinamento: Valentina Bertolami, Ino Argento, Giulio Calderaro, Costantino Tranchina.

    27 agosto h. 21.00 22

    In casa dei soci Alberto e Clara Sartorio (C.da San Paolo, dopo Hotel Diana) tradizionale riunione conviviale riservata ai soci e loro consorti. Come nella tradizione ciascun partecipante è pregato di portare specialità gastronomiche da consumare comunitariamente. Intrattenimento amichevole discutendo del futuro del Centro.

    29 agosto h. 17.00

    Passeggiamo insieme nel Bosco, parlando di botanica e di geologia, di storia e di preistoria, di eroi e di corsari.

    Partenza dalla Cappellina del Passo della Madonna (è possibile congiungersi al gruppo anche dalla via del bosco, a monte della  Cappellina)

    Durata due ore e mezzo 

    Coordinamento: Giacomo Lo Schiavo. Collabora: Vito Ailara, Tata Livrieri, Ino Argento, Felice Longo.

    N.B. Il programma potrà subire variazioni e integrazioni. Si  raccomanda di verificare gli aggiornamenti presso la segreteria del Centro Studi. 

Mostre

  • Il confino politico a Ustica nel 1926-27

    Il confino politico a Ustica nel 1926-27

     Il confino politico a Ustica nel 1926-27 "Immotus nec iners"

    Tra i confinati comuni inviati sull’isola sin dalla sua colonizzazione del 1763 erano sempre stati presenti i “politici”: i nemici dei re e i contestatori degli aumenti delle tasse del periodo borbonico, i patrioti del Risorgimento, i renitenti alla leva del nuovo stato unitario, gli anarchici di fine Ottocento, gli oppositori delle guerre coloniali, i deportati libici.
    Fino al 1926 i politici, rispetto ai coatti comuni, costituivano una minoranza ma con l’approvazione delle leggi “fascistissime” emanate quell’anno la loro presenza diventerà più consistente sino a soppiantare quella dei confinati comuni. Ne transiteranno circa 600, facendone una «selva di campanili».
    Il tentativo di emarginazione e di “espulsione” dalla società attiva voluto dal regime attraverso il confino finì però per essere occasione di incontro, discussione e confronto fra i politici di ogni ideologia ed estrazione sociale, una vera e propria convention dell’opposizione. Il confino fu, infatti, una fondamentale esperienza costruttiva. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà, infatti, con il porre le basi della grande alleanza antifascista che, iniziata nelle carceri e nei luoghi di relegazione del regime, contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese: un vero e proprio laboratorio di formazione politica e civica.
    Tra lo stupore degli isolani e l’insicurezza degli agenti di polizia Gramsci e Bordiga, arrivati nei primi del dicembre 1926, impiantano una scuola e poi i confinati politici organizzano la vita sociale: biblioteca pubblica, mense, spacci, attività sportive (calcio, bocce, water-polo), assistenza nella prima sistemazione e altro.
    Questo modello di vita confinaria originale e straordinario è un vero controsenso che testimonia quanto il regime abbia sottovalutato le conseguenze della scelta del confino politico: un vero e proprio boomerang, in quanto luogo di aggregazione e di formazione delle coscienze dell’antifascismo. Allorquando, tardivamente, il regime ne prenderà coscienza, inventerà l’esistenza di un complotto a fini eversivi con la complicità di stati stranieri per smantellare la colonia usticese trasferendo i confinati a Ponza e a Lipari, dove alcune di queste iniziative vennero riproposte, anche se queste subiranno eccessi di limitazione e di controllo poliziesco.
    Il rapporto della popolazione locale con i confinati politici è eccellente: alcuni Usticesi ospitano i politici nelle loro case e ne subiscono l’influenza. I giovani sono affascinati dalle intelligenze e le ragazze incontrano amori non contestati dai familiari.
    Questa mostra si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di una pagina importante della nostra storia locale e nazionale, com’è, appunto, quella del confino di polizia dell’epoca fascista: una vicenda contrassegnata da forti passioni e da grandi ideali e che può anche essere il racconto di tante vite spezzate solo per affermare un diritto, diremmo quasi sacro, qual è quello della libertà di pensiero.
    Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda, pur nella loro incompletezza, ci permettono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto ‘fisico’ e sociale isolano in cui essa si venne ad inserire. Un microcosmo, cioè, che era, in quegli anni, improvvisamente diventato quella sorta di laboratorio politico e culturale. Vengono riproposti i volti, le testimonianze e, più in generale, la particolare e intensa esperienza, politica e umana insieme, che i documenti a nostra disposizione hanno reso possibile. Uomini e donne, quelli del confino antifascista e delle carceri del regime, molti dei quali riverseranno unitariamente il loro straordinario patrimonio politico e ideale, maturato anche attraverso l’esperienza narrata dalla mostra, nella lotta di Liberazione e nella vita dell’Italia repubblicana.

    Mario Genco, Il “museo” delle storie quotidiane

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