La mostra fotografica Ustica da isola prigione a perla nera del Mediterraneo, resterà aperta al Museo Archeologicio sino al 30 settembre 2019, dalle 18 alle 20 e dalle 22 alle 24.
Sono esposte foto d'autore tra cui figurano le firme celebri di Toscani e Maraini e altre acquisite dagli archivi della Magnum e Alinari.
Sulla terrazza del museo che guarda il piccolo porto dell'isola, saranno visibili le rare immagini d'epoca in grandi formati, stampate su tela olona, materiale molto resistente utilizzato in agricoltura prima dell'avvento della plastica. Di grande interesse 40 immagini della vita usticese risalenti agli anni ‘50 e ‘60, trovate nelle collezioni locali.
La lettura della vita di Ustica, isola prigione destinata ad accogliere prima gli antifascisti e gli anarchici, poi i mafiosi e i capi ‘ndrangheta: personaggi, paesaggi e angoli dell' isola che, cancellati dopo l'avvio del turismo, tornano a far parte della memoria collettiva.
La mostra curata da Maria Grazia Barraco é stata realizzata dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica con il contributo dell'Assessorato regionale per i Beni Culturali e l’ Identità siciliana.
In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome.
La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici.
La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.
La raffinata mostra La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.
Per approfondimenti leggere l'articolo:
* La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri, in “Lettera” n. 28-29 gennaio-agosto 2007.