Carissimi soci,
sono nata a Genova e ho visto Ustica per la prima volta a 13 anni in vacanza con la mia famiglia ma mi sono sentita subito a casa; credo che l’isola ed io ci siamo immediatamente riconosciuti e non poteva essere diversamente, tutta la mia famiglia pur essendo vissuta altrove, ha profonde radici usticesi: il mio cognome paterno compare tra quelli dei primi colonizzatori dell’isola, così come quello materno. Questo legame, anche se non sempre e necessariamente ricercato, non si è mai interrotto: la mia tesi di laurea in architettura sullo sviluppo urbanistico dell’isola; il matrimonio con un altro originario usticese, i miei figli che tornano ad Ustica appena possono. Così, 20 anni fa, l’idea nata da due dei soci fondatori di istituire il Centro Studi mi ha subito appassionato e ho voluto farne parte fin dall’inizio.
Avevo voglia di raccontare Ustica di far sapere a tutti quante emozioni mi ha trasmesso con i suoi paesaggi, con la sua storia con le sue contraddizioni. Ho cercato di raccontarli, grazie al Centro Studi, scrivendo una Guida dell’isola e partecipando a tante altre iniziative e così arrivo oggi a questo importante incarico di Presidente del Centro Studi con un bagaglio pieno di famiglia di ricerche e di passione.
Sono consapevole dell’impegno notevole che comporta la direzione dell’associazione ma vorrei e intendo portare il mio contributo per rinnovare, sviluppare e far progredire il Centro Studi pur nella continuità di quanto fatto fin ora; con gli stessi obiettivi e le stesse finalità portate avanti in modo eccellente dai due presidenti – Franco Foresta Martin e Vito Ailara - che mi hanno preceduta.
Sono felice di essere coadiuvata da un gruppo di grande valore costituito dai membri del consiglio direttivo e da un nuovo e prestigioso vicepresidente quale l’arch. Rosanna Pirajno con la quale realizziamo tra l’altro, oltre che una presidenza condivisa, anche l’orgoglio di una direzione tutta al femminile.
Fra gli ambiti che contiamo di approfondire ci sono il paesaggio, l’architettura e l’ambiente, settori nei quali trovare specificità fin qui non esplorate.
Desideriamo, cercando fin d’ora la collaborazione di tutti voi soci, potenziare gli aspetti legati al presente e al futuro dell’isola, ampliando anche il rapporto tra Ustica e il resto del mondo.
Desideriamo inoltre intensificare il rapporto con i ragazzi per incentivarli ad utilizzare il Centro Studi ribadendo l’intenzione di mettere a loro disposizione non solo ciò che il Centro produce ma anche trasferendo loro le nostre competenze
acquisite anche con le varie attività svolte finora. Competenze che potrebbero risultare utili anche per gli studi o per un futuro professionale.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno incoraggiata e sollecitata a intraprendere questa avventura e porgo infine un grande e caloroso saluto a tutti i soci del Centro Studi, a tutti gli usticesi che vivono nell’isola, ai tantissimi che ne sono lontani ma che come me hanno qui le loro radici e a tutti coloro che l’hanno scelta.
Maria Grazia Barraco
In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome.
La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici.
La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.
La raffinata mostra La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.
Per approfondimenti leggere l'articolo:
* La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri, in “Lettera” n. 28-29 gennaio-agosto 2007.