MOSTRA CONFINO NEL MUSEO CASA DI GRAMSCI A GHILARZA da 25 aprile a 30 giugno 2022
La mostra Il Confino Politico a Ustica nel 1926-1927 “Immotus nec iners”, realizzata su progetto e ricerche di Vito Ailara e Massimo Caserta, continua il suo percorso. La prossima tappa sarà a Ghilarza (Oristano) nelle Casa Museo Antonio Gramsci su richiesta della fondazione omonima e sarà presentata il prossimo 25 aprile alle 18,00 da Vito Ailara e dal Presidente Nicola Longo. La mostra è inserita nella settimana gramsciana nel ricordo dell’85° anniversario della morte di Antonio Gramsci avvenuta il 27 aprile 1937 e resterà esposta fino al 30 giugno 2022. Sarà visitabile negli orari di apertura del Museo. A partire dal 2016, anno del suo allestimento, la mostra, resa itinerante, é stata molto apprezzata, riscuotendo un grande successo di stampa e di pubblico, a Torino presso il Museo del Carcere Le Nuove e presso l’Istituto T.I. Peano, a Bruxelles presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Roma dal 6 al 24 settembre 2019 nella Casa della Memoria e della Storia a cura dell’ANPI e in collaborazione col Comune di Roma, a Palermo presso l’Istituto Gramsci Siciliano e a Siena nelle sale museali delle Stanze della Memoria su richiesta dell’Istituto Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea.
In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome.
La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici.
La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.
La raffinata mostra La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.