Bibliografia Ambiente
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La mostra “Il Confino Politico a Ustica nel 1926-27” curata dal nostro Centro Studi è stata inaugurata stamane nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale e Liceo Scienze Applicate di Torino alla presenza del dott. Nino Boeti, Vice Presidente della Regione Piemonte e Presidente del Comitato “Resistenza e Costituzione” e di numeroso pubblico. Il nostro consigliere Felice Longo, dopo aver illustrato le attività del Centro Studi, ha presentato la mostra ripercorrendo con efficacia la straordinaria esperienza vissuta dai confinati destinati dal regime fascista a Ustica in attuazione delle norme istitutive del confino politico adottate nel novembre 1926. Molto interesse è stato manifestato dalla Presidenza della Scuola e dalle associazioni che hanno organizzato l’evento, l’A.N.P.P.I.A., rappresentata dal suo Presidente Bruno Segre, la Casa della resistenza Vincenzo Pino e il Centro Studi Giorgio Catti, animatore dell’iniziativa, ma anche dagli insegnanti e dagli alunni e dai numerosi presenti, tra cui il nostro socio Alberto Valice. Subito dopo nella biblioteca della stessa Scuola è stato presentato, con l’ introduzione di Domenico Leccisotti, il libro "Il sovversivo col farfallino” di Antonio De Vito, una bella ricostruzione della vita di un combattente antifascista, anch’esso confinato a Ustica nel 1927. La mostra rimarrà visitabile nell'orario di apertura dell'Istituto scolastico. A partire dal 9 marzo sarà esposta nei locali del Museo del Carcere Le Nuove.
In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome.
La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici.
La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.
La raffinata mostra La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.
Per approfondimenti leggere l'articolo:
* La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri, in “Lettera” n. 28-29 gennaio-agosto 2007.