La prima mappa catastale 1852. Questa mappa catastale fa parte di una raccolta di 427 tavole nota come Archivio Mortillaro, casualmente scoperta all’indomani del terremoto della Valle del Belice del 1968 dentro una cassa riposta in un palazzo del comune di Montevago. L’operazione di catastazione era iniziata, ad opera del governo borbonico, a partire dal 1810, e fu poi ripresa da Ferdinando II di Borbone che intendeva realizzare una distribuzione equa delle contribuzioni da parte dei cittadini. A tale scopo nel 1850 affidò l’incarico di concludere il lungo iter burocratico della complessa opera al Marchese Vincenzo Mortillaro di Villarena, che nominò Delegato speciale per la compilazione dei catasti di Sicilia. Questi dichiarò chiusi i lavori nel 1853 e consegnò il materiale descrittivo al Grande Archivio trattenendo le mappe che costituiscono la raccolta conservandole nel palazzo e lì dimenticate per oltre un secolo.
La mappa, datata 20 maggio 1852, è realizzata su supporto cartaceo bordato con nastro telato verde; porta il titolo Schizzo approssimativo dell’Isola di Ustica, misura mm 519x366 ed è validata dal Controloro delle Contribuzioni Dirette Giuseppe Malleo. La tecnica di rappresentazione è ad inchiostro e acquerello.
La mappa è stata ristampata dal centro Studi nel 2009.
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