La sede del Centro Studi e Documentazione isola di Ustica, in Via Refugio 29, è aperta e visitabile da lunedi a sabato dalle 16,00 alle 20,00
Programma attività Luglio 2024
Mostra delle ceramiche
Presso la sede del Centro Studi è allestita la Mostra delle ceramiche usticesi.
coordinamento: Giacomo Lo Schiavo e Daniela Bilello
Mostra della Civiltà Contadina e Marinara
Presso l’azienda agricola Hibiscus in C.da Tramontana
Apertura dalle 16,00 alle 20,00 tranne la domenica
Coordinamento: Margherita Longo
11 luglio h. 16.30
Visita della grotta Vinci
Riservata ai soci previa prenotazione presso sede del Centro Studi
Ammessa partecipazione con mezzi propri
Partenza da Cala Santa Maria
Coordinamento: Giacomo Lo Schiavo
18 luglio h. 22.00
Scintille, elettroni, evviva Marconi!
Esperimenti per piccini e per grandi nel 150° anniversario della nascita dell’inventore della radio e premio Nobel per la Fisica. Una serata dedicata alla scienza a cura di Franco Foresta Martin. Terrazza del Centro Studi Via Refugio, 29
coordinamento: Giacomo Lo Schiavo
20 luglio h. 19.00
Ustica sott'acqua '20-'24. Inaugurazione della mostra fotografica di Bruno Pitruzzella presso la terrazza Centro Studi Via Refugio, 29
Coordinamento: Annalisa Patania
la mostra sarà visitabile nei giorni:
21-31 luglio da Lunedì a Sabato 16.00 -20.00
26, 29 e 31 luglio anche 22.00 - 24.00.
26 luglio h. 21.45
Through the lens. Proiezione del documentario di Claudia Speciale e Costanza La Bruna. Introduzione e presentazione con Claudia Speciale. Terrazza del Centro Studi Via Refugio, 29.Terrazza del Centro Studi Via Refugio 29
Coordinamento: Annalisa Patania
29 luglio 21.45
La fortificazione del Villaggio dei Faraglioni di Ustica nel quadro dei villaggi fortificati siciliani dell’Età del Bronzo Relatrice: dott.ssa Francesca Spatafora.
Terrazza del Centro Studi Via Refugio, 29.
coordinamento Vito Ailara
31 luglio 21.45
Un mare di musica, saggio a cura di Alessia Marinelli e dei suoi allievi.
Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista
I confinati:
Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista
Grazie alla collaborazione fra l’Istituto Storico della Resistenza di Parma e il nostro Centro Studi, è stato possibile presentare a Ustica dal 21 agosto al 20 settembre 1999 la mostra storico documentaria I confinati: oppositori politici al confino di polizia nell’Italia fascista. Inoltre, in parallelo alla mostra, è stato proiettato il film di Marco Leto La Villeggiatura che racconta l’esperienza del confino politico nelle isole. La mostra, ospitata nel vecchio Municipio, è stata curata da Mario Palazzino, Guido Pisi e Wiliam Gambetta.
Composta da 20 pannelli con documenti originali e immagini d’epoca proponeva un percorso attraverso le vicende istituzionali, politiche e umane che hanno caratterizzato la vicenda degli antifascisti inviati al confino fra il 1926 ed il 1943. Il fascismo affinò la consuetudine dei governi precedenti di utilizzare il domicilio coatto contro gli oppositori politici e, grazie all’ambiguità delle norme e all’amplissima discrezionalità concessa alla Polizia, costruì un meccanismo inesorabile di limitazione della libertà dei propri oppositori. Il domicilio coatto, pena di competenza del potere giudiziario, venne mutato in confino di polizia, una misura preventiva comminata da organi del potere esecutivo non per un reato commesso e provato, ma per una pretesa pericolosità sociale stabilita su informazioni riservate.
Le nuove leggi di Pubblica Sicurezza, entrate in vigore l’8 novembre 1926, consentivano di assegnare al confino di polizia “coloro che abbiano commesso o manifestato il deliberato proposito di commettere atti diretti a sovvertire violentemente gli ordinamenti nazionali, sociali ed economici costituiti nello Stato o a menomarne la sicurezza ovvero a contrastare od ostacolare l’azione dei poteri dello Stato”. Il codice del 1931 lo estese anche alle “persone designate dalla pubblica voce come pericolose socialmente e per gli ordinamenti politici dello Stato”. Così venne stravolto un consolidato principio di diritto, secondo cui il potere di limitazione della libertà personale spettava al magistrato su basi di fatti provati. La repressione colpì un numero enorme di oppositori e furono emesse 15.470 ordinanze di assegnazione al confino politico e, col Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, in diciassette anni furono giudicati 5.619 antifascisti.
Di straordinaria efficienza il mantenimento del Casellario Politico Centrale, vera e propria anagrafe del movimento antifascista. La mostra è stata anche occasione per approfondire, proprio ad Ustica che fu sede di una delle prime colonie di confino, le vicende di uomini che, nonostante le continue angherie delle autorità, non smisero mai di pensare e lavorare in maniera collettiva e che costituirono un attacco al sistema poliziesco fascista di valore non inferiore a quello che l’antifascismo riuscì a realizzare dopo l’8 settembre.
Per approfondimenti leggere gli articoli:
Una mostra sul confino politico, di Mario Palazzino, in “Lettera” n. 2 settembre 1999;
Quando la villeggiatura era il confino, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;
Il film ’La Villeggiatura’ di Marco Leto, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;
Schede di confinati politici a Ustica, di Vito Ailara, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004.